Gli strumenti per gli RSPP

Come ormai tutti sanno, l’RSPP è una figura presente in ogni azienda per legge: la sua esistenza è prevista dall’ordinamento giuridico in materia di sicurezza sul luogo di lavoro ed è la persona che coordina in modo attivo il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi.

Nelle PMI italiane, spesso la figura dell’RSPP coincide con quella del Datore di Lavoro o, altrettanto spesso, con quella di un dipendente.
Deve essere nominato dal datore di lavoro, formarsi, mantenersi aggiornato e occuparsi delle attività che il suo ruolo richiede, che vanno dalla segnalazione dei fattori di rischio rilevati nell’ambiente di lavoro, alla definizione di procedure di sicurezza.

Responsabilità dell’RSSP

Benché il responsabile penale in azienda sia il Datore di Lavoro e l’RSPP, sia interno che esterno, non sia per legge soggetto a contravvenzioni o sanzioni di alcun tipo, può essere ritenuto responsabile o corresponsabile per incidenti dovuti a sue consulenze imprecise e alla conseguente mancata attuazione delle misure di prevenzione.

Le sue responsabilità qualora non svolga il suo compito in modo adeguato, possono essere sia penali che civili. L’RSPP risponde insieme al datore di lavoro in caso di infortunio – anche grave – sul luogo di lavoro, ogni volta che l’accaduto può essere ricondotto a una sua imperizia, imprudenza o inosservanza che gli ha impedito di riconoscere e segnalare una situazione pericolosa (Cass. Pen. Sez. IV 27.01.2011 n. 2814).
Questo significa che, anche se il responsabile penale e amministrativo è sempre il Datore di Lavoro, l’RSPP non può ritenersi esonerato da qualsiasi genere di responsabilità, penale o civile, quando dal suo comportamento deriva un incidente sul lavoro e, senza dubbio, esiste la possibilità che sia corresponsabile del Datore di Lavoro.

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L’RSPP, inoltre, con l’incarico acquisisce anche obblighi verso il Datore di Lavoro, soprattutto se per rivestire tale ruolo riceve un compenso specifico. Dal punto di vista civile, quindi, quando dalla consulenza dell’RSPP derivano danni ai dipendenti dell’azienda, è previsto che l’RSPP li risarcisca.

La responsabilità civile dell’RSPP può essere extracontrattuale o contrattuale: in ogni caso, l’infortunato potrà richiedere un risarcimento per i danni subiti a seguito di un’azione riconducibile all’RSPP.

Perché l’RSPP può essere ritenuto responsabile – in certi casi – degli infortuni sul luogo di lavoro?
Anzitutto è bene tenere presente che l’RSPP sarà ritenuto responsabile di un infortunio riconducibile a un rischio che ha omesso di considerare, non per tutti gli infortuni in generale.

Ciò detto, l’RSPP può essere ritenuto responsabile perché è considerato un professionista che ha ricevuto e riceve continua formazione in materia, quindi ci si aspetta che sia in grado di riconoscere i rischi nel proprio ambiente di lavoro e offrire soluzioni per prevenirli.
Se l’RSPP riesce a dimostrare di aver svolto il proprio lavoro in modo diligente e che il fatto è avvenuto nonostante abbia assolto correttamente i propri doveri, sarà senza dubbio sollevato da ogni responsabilità.

Cosa serve all’RSPP per svolgere i propri compiti

Come dicevamo, l’RSPP deve essere nominato dal Datore di Lavoro. Può rivestire questo ruolo se:
– è adeguato a riconoscere e affrontare i rischi dell’azienda in cui riveste il ruolo di RSPP,
– ha completato la scuola secondaria o, in alternativa, ha già un’esperienza con RSPP di almeno 6 mesi,
– ha frequentato i corsi di formazione sui rischi specifici e possiede i relativi attestati di frequenza,

– frequenta corsi di aggiornamento ogni 5 anni, scelti in base al grado di rischio valutato nell’azienda in cui opera.

I corsi di formazione sui rischi sono obbligatori per ogni RSPP e si dividono in 3 moduli, di diversa durata e con differenti scopi. Al termine di ogni modulo l’RSPP deve sostenere un test di valutazione:
– modulo A, corso base di 28 ore, valido per qualsiasi macro-settore di attività,
– modulo B, corso di specializzazione relativo al settore aziendale di appartenenza, di 48 ore. 

Per alcuni settori specifici è necessario seguire anche i corsi di specializzazione SP:

– SP1 agricoltura e pesca, 12 ore
– SP2 cave e costruzioni, 16 ore
– SP3 Sanità residenziale, 12 ore
– SP4 chimico-petrolchimico, 16 ore
– modulo C, corso di specializzazione di 24 ore, che tratta dei rischi psicosociali, organizzativi ed ergonomici.

Chi è laureato in alcuni indirizzi specifici – come per esempio ingegneria civile e ambientale – è esonerato dal seguire il modulo A, ma tutti sono obbligati a frequentare il corso di aggiornamento di 40 ore previsto ogni 5 anni.
Il corso di aggiornamento a cadenza quinquennale, è inoltre necessario per restare allineati con le novità in materia di normativa vigente e si occupa degli aggiornamenti riguardanti fonti di rischio, relative misure di prevenzione e nuove modalità di formazione dei lavoratori. In questo contesto si effettuano anche presentazioni pratiche ed esemplificative.

E se l’RSPP non viene nominato o non riceve la formazione prevista?
È previsto l’arresto da tre a sei mesi per il Datore di Lavoro, e/o un ammenda da 2.740 euro a 7.014,40 euro, sempre a suo carico.

Strumenti a servizio dell’RSPP

L’IIoT offre un supporto pratico all’RSPP, sia nella prevenzione che nella rilevazione di eventuali incidenti sul lavoro.
L’interconnessione tra sensori, dispositivi e interfacce digitali, automatizza i controlli necessari a tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, in più permette all’RSPP di avere sempre sotto controllo la situazione e di intervenire prontamente.

Un esempio di quanto le soluzioni integrate siano d’aiuto concreto alla figura dell’RSPP, è Connected Worker, l’ecosistema IoT che permette alle aziende di adottare tutte le soluzioni obbligatorie per legge e previste dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
Connected Worker infatti utilizza:
– il dispositivo indossabile WeTAG associato alla persona
– ancore e sensori d’impianto e geocalizzazione indoor
– ancore AoA, dispositivi di controllo transito e anticollisione
– Safety Box, che estende la copertura del lavoratore 4.0 dove non esiste connettività dati e comunica in satellitare /LoRaWan
– piattaforma SW Smartstudio che digitalizza, configura e gestisce l’ecosistema. 

Raccoglie i dati di WeTag, Safety-Box, sensori, ancore e allerta le figure preposte a intervenire con notifiche sonore e visive. In più, oltre ad essere disponibile su cloud o rete locale, l’interfaccia grafica è semplice e intuitiva e permette alla piattaforma di personalizzare il Connected Worker aziendale.

Soluzioni come Connected Worker sono nate per semplificare moltissimo la vita degli RSPP nello svolgimento delle proprie mansioni, sollevarli da responsabilità in caso di incidenti sul lavoro, nel rispetto di leggi, normative e della privacy dei lavoratori.
E in aggiunta, grazie alla possibilità di personalizzazione, possono essere a loro volta integrate e semplificate.

Scopri subito come
Connected Worker può aiutarti a prevenire gli infortuni sul lavoro e ad adempiere agli obblighi di legge: contattaci e fissiamo una dimostrazione gratuita.